RearFoot – MidFoot – ForeFoot
Durante la corsa si osservano diverse tipologie di appoggio determinate dalla parte del piede che per prima prende contatto con li suolo durante il passo. E’ possibile individuare tre differenti tipologie di appoggio: Rearfoot (Tallone), Midfoot (mesopiede) e Forefoot (avampiede).
Appoggio di tallone (rearfoot); la prima parte del piede a prendere contatto con il terreno è il tallone. In questa tipologia l’appoggio avviene in maniera accentuata davanti alla perpendicolare del baricentro. È una andatura tipica dei corridori di fondo e delle lunghe distanze; degli amatori e di chi non dispone né elevata tecnica né grande forza muscolare. La forza di reazione al suolo massima con questo tipo di appoggio si aggira tra le 3 e 4,5 volte il peso corporeo.
Appoggio di mesopiede (Midfoot): l’appoggio in questo caso avviene su tutta la pianta; tipico dei corridori delle medie distanze. La forza di reazione massima si aggira intorno alle 2,6-3,3 volte il peso corporeo.
Appoggio sull’avampiede (forefoot): la prima parte a prendere contatto con il terreno in questo caso è l’avampiede. Andatura tipica delle corse di velocità.
Le forze di reazione al suolo nelle diverse tipologie di appoggio nella corsa
Le tipologie di appoggio del piede nella corsa influenzano le forze di reazione con il terreno (Ground Reaction Force); Queste sono forze esercitate dal terreno sul piede quando le due strutture entrano a contatto durante il passo e si trasmettono a tutto il corpo.
Da un punto di vista fisico si crea un vettore di forza che origina nel punto di contatto del piede con il suolo e si applica al centro di massa del soggetto.
Tracciato di forza registrato durante un appoggio in rearfoot. Si osserva un primo picco che corrisponde alla fase di ammortizzazione, seguito da un avvallamento in corrispondenza della mid-stance ed un altro picco che rappresenta la successiva fase di spinta. Con questa tipologia di appoggio buona parte dell’energia è dissipata durante l’impatto.
Durante l’appoggio in avampiede invece, scompare il primo picco di impatto ed il successivo avvallamento a testimonianza di una maggiore conversione dell’energia potenziale in elastica, sfruttando l’intera lunghezza del piede per allungare la muscolatura del polpaccio e sfruttare le caratteristiche elastiche della componente muscolare.
Fonte: L’allenamento – D. Tafuri; F. Barba
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